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Una Vita dedicata alla Musica 
L'Officina, i Convegni, il Cantiere

Devo moltissimo alla musica di Respighi, ma credo anche, senza peccare di immodestia, di aver dato qualcosina alla causa del Respighismo, intesa come promozione di una nuova intelligenza - e finalmente globale - della figura e dell'arte del grande Maestro Bolognese.

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Potito Pedarra

POTITO PEDARRA dedica gran parte della sua vita alla ricerca musicale, con particolare riguardo alla figura ed all’opera di Ottorino Respighi, di cui è considerato uno tra i massimi esperti. 

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“Studioso privato” e “appartatissimo”, com’ebbero a definirlo Paolo Isotta e Quirino Principe (nota 1) Potito Pedarra rappresenta un punto di riferimento, universalmente riconosciuto, per chiunque intraprenda studi particolari sulla figura del compositore bolognese.

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Paolo Isotta:

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Chi sapeva di un dramma musicale di Respighi, per quanto compositore tipicamente «colto», musicato in lingua francese, quasi un’inversione al rapporto D’Annunzio-Debussy nel Martirio di San Sebastiano? (nota 2) “Della gran parte delle informazioni qui riportate sono debitore a uno studioso privato, il dottor Potito Pedarra, residente a Milano, che ha dedicato tutta la vita al culto di Respighi […]. Egli ha redatto il catalogo completo dell’opera di Respighi e scritto tredici pagine contenenti tutto ciò che sulla Marie Victoire è dato sapere.

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Quirino Principe:

 

La musica strumentale di Ottorino Respighi non era mai stata catalogata con tanta ammirabile intelligenza analitica, organicità, completezza, come ha fatto Christoph Flamm in due volumi […]. Siamo felici che il gigantesco lavoro sia dedicato ad un appartatissimo studioso milanese, Potito Pedarra, senza il quale l’opera di Flamm ‘non sarebbe stata scritta’ (si legge in italiano, nella dedica), e che ha fornito a Flamm un tesoro incalcolabile di fonti manoscritte e di lavori propri preparatori e precursori da lui donati munificamente al Deutsches Historisches Institut.

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Di lui scrive Alberto Cantù nell’introduzione a Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi

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E’ qui che subentrano l’appassionato e ininterrotto lavoro, la generosa e disinteressata disponibilità (meglio: ‘interessata’ alla conoscenza e alla considerazione che il suo autore prediletto merita) di Potito Pedarra, respighiano da sempre, esempio straordinario (su cui riflettere) di come l’amore del musicofilo possa trasformarsi in consapevolezza da musicologo, attraverso misteriose mimesi prima che per la raccolta, catalogazione, l’indagine di materiali (partiture e parti, nastri e dischi, iconografia, letteratura, documenti, testimonianze, informazioni) che hanno nell’autore di questo libro un punto di riferimento – e di stimolo, certo – per istituzioni ed editori, case discografiche, teatri (il Massimo di Palermo quando, su suggerimento di Fedele D’Amico e Gianandrea Gavazzeni, ripescò Semirâma con ottimi risultati), per lo studioso e l’interprete che sa di trovare presso il ‘collega’ quanto gli può essere utile: dal consiglio alla partitura all’ascolto del brano introvabile. Il caso di Lamberto Gardelli che grazie a lui poté conoscere (e registrò) proprio Semirâma. (nota 3)

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Stimato e benvoluto da Elsa Respighi, moglie del compositore, all’inizio degli anni Ottanta Potito Pedarra accetta dapprima l’incarico di segretario generale dell’Accademia Musicale “Ottorino Respighi” di Assisi per assumerne poi, un anno dopo, la carica di presidente, proprio quando Antal Dorati, uno tra i più devoti direttori d’orchestra respighiani, ne era presidente onorario.

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Dopo le celebrazioni del Centenario della nascita di Ottorino Respighi (le cui manifestazioni si protrassero sino al 1982), “proprio Elsa e Casa Ricordi” –  scrive Alberto Cantù – “diedero l’incarico a Pedarra, nel 1984 […], di effettuare le ricerche e di catalogare i manoscritti autografi respighiani […]” (nota 4) raccolti presso varie biblioteche e musei italiani e stranieri. “Ne venne fuori un patrimonio inatteso e copioso […]. Un centinaio di lavori inediti, soprattutto dell’area scolastica e giovanile, in altre parole del ventennio che parte dal 1893, numerosi dei quali saranno poi analizzati, con l’accuratezza che merita la ‘novità” (nota 5) in diverse pubblicazioni.

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E sarà ancora Elsa Respighi, quando il progetto di un volume dedicato al Maestro si avvierà alla realizzazione, a proporre all’editore il nome di Pedarra, quale curatore del Catalogo delle opere di Ottorino Respighi edito da ERI nel 1985. (nota 6)

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La ricorrenza del cinquantesimo anniversario della morte di Respighi, nel 1986, offre allo stesso Pedarra l’opportunità di avviare la realizzazione di una sorta di “opera omnia” per la Fondazione “G. Cini” di Venezia, con la quale egli collabora ormai da parecchi anni, in buona parte realizzata relativamente agli inediti. (nota 7)

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Dedica autografa di Elsa Respighi a Potito Pedarra

sull'opera Lucrezia P 180 completata dalla stessa

© Archivio Privato POPE

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Dedica autografa di Elsa Respighi a Potito Pedarra sull'Aria per archi e organo P 032

Manoscritto autografo donato da Elsa a Potito

© Archivio Privato POPE

Per ascoltare l'Aria per Archi e Organo P 032 clicca sul pulsante e posizionati al minuto 5,46. Il Maestro Giovanni Mazza ha diretto la composizione con l’orchestra giovanile Paul Harris più volte a Milano: a Casa Verdi e nella Chiesa S.Gregorio Magno nel 2014, nel Duomo nel 2015. Questo video, ci racconta Mazza, è stato montato da Potito Pedarra. ​

(su gentile concessione di G.Mazza)

Nel 1993 Pedarra è tra i promotori di un convegno di studi sul tema “Respighi giovanile”, a cui partecipano numerosi studiosi. Gli atti del convegno, tenutosi a Milano presso il Centro Culturale Rosetum, saranno poi pubblicati in un volume monografico costituito da due numeri della rivista “Civiltà Musicale” (Ed. Rosetum, n. 23/24, Milano 1996) (nota 9). Ha inizio così la collaborazione con la rivista “Civiltà Musicale”, nella veste di redattore, incarico cui rinuncerà nel 2000, per dedicarsi tutto campo allo studio della figura e dell’opera di Ottorino Respighi.

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Tra le sue pubblicazioni ricordiamo il libro Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi (Rugginenti Editore, Milano 1995), un volume scevro da trattazioni erudite, finalizzato alla sola volontà di fermare nel tempo alcuni risultati delle sue ricerche. 

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È stato curatore insieme a Piero Santi della Biblioteca Economica di Musicologia (BEM) e del libro di AA.VV., Gli Anniversari musicali del 1997 (Ed. Rosetum, Milano 1998), una ricca messe di contributi critici intorno a tutti i personaggi nati o morti in coincidenza centenaria o cinquantenaria col 1997, nonché intorno a illustri figure dei nostri giorni ricordate a un anno dalla scomparsa (tra questi Elsa Olivieri Sangiacomo, in uno speciale studio realizzato dallo stesso Pedarra).

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Nel 1997 fa parte della redazione di Civilta Musicale, rivista musicale del Centro Culturale Rosetum (con Adriano Bassi, Alberto Cantù, Luciano Chailly, Sergio Martinotti, Aldo Nicastro, Cesare Orselli, Quirino Principe, Piero Santi).

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Dalla sua penna anche Elsa Olivieri Sangiacomo: due canzoni per chitarra; Catalogo delle opere di Elsa Olivieri Sangiacomo; Nota alla terza edizione del catalogo delle opere di Elsa Olivieri Sangiacomo (in AA.VV., Elsa Respighi e il suo tempo. Verona e l’Italia nel Primo Novecento, Cierre Gruppo Editoriale, Verona 2015, pp. 97 e 111 e segg).

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Tra i lavori attualmente in corso ricordiamo il Catalogo tematico analitico della produzione musicale di Ottorino Respighi la cui realizzazione, inizialmente concordata con Bruno Cagli, allora presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (nota 10), si arenò poi tra le secche dei Consigli di Amministrazione. Solo la parte relativa all’opera pianistica confluì nel coevo libro Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi (Rugginenti, Milano 1995).

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Tra i work in progress la Collana degli “opera omnia” ovvero i manoscritti autografi in facsimile, limitata in origine alla realizzazione degli inediti dell’opera giovanile (nota 11), i vasti Carteggi respighiani (nota 12), un Catalogo iconografico e altri studi genealogici sui vari rami della famiglia di Ottorino Respighi dal XVI secolo ai giorni nostri.

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Accanto alla ricerca e allo studio, l’avvento della multimedialità e di seguito la crescente richiesta di consulenza, occupa ormai gran parte del suo impegno.

(Note)

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  1. Rispettivamente sulle colonne del Corriere della Sera (23 gennaio 2004) e del Sole 24 Ore (Inserto culturale, domenica 22 febbraio 2009).

  2. Prosegue lo studioso napoletano: “Il caso è letteralmente straordinario, essendo la Marie Victoire un’Opera perfetta, orchestrata e consegnata all’editore, che per un concorso di cause non venne mai eseguita prima né dopo la morte dell’autore pur non «essendo stata da lui rifiutata», come taluno sostiene. «Habent sua fata libelli», e questo è proprio un esempio da manuale.”

  3. POTITO PEDARRA, Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi, Rugginenti, Milano, 1995, p. 8.

  4. Ibidem.

  5. Ibidem.

  6. POTITO PEDARRA, Catalogo delle opere di Ottorino Respighi, in AA.VV., Ottorino Respighi, ERI, Torino, 1985, p. 325-404.

  7. La raccolta degli “opera omnia” è disponibile presso il Fondo Respighi della Fondazione “G. Cini” di Venezia, il Deutsches Historisches Institut di Roma e il Centro Studi Respighiani Potito Pedarra di Milano.

  8. CHRISTOPH FLAMM, Riscoprire Respighi, nell’ambito della conferenza “Musicologia oggi”, Deutsches Historisches Institut in Rom, Roma, 2002.

  9. POTITO PEDARRA, Ottorino Respighi: musiche inedite per piccola orchestra, in AA.VV., Civiltà musicale 23 24, numero speciale dedicato a Ottorino Respighi. Atti del Convegno di studi “Respighi giovanile”, Centro Culturale Rosetum, Milano, 1996, p. 125 e segg.  

  10. Con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si intrattiene un rapporto epistolare e di collaborazione tra il mese di ottobre 1995 e febbraio 1996.

  11. La raccolta degli “opera omnia”, relativamente alla produzione giovanile, è disponibile presso il Fondo Respighi della Fondazione “G. Cini” di Venezia, il Deutsches Historisches Institut di Roma e il Centro Studi Respighiani di Potito Pedarra di Milano.

  12. Al carteggio principale, disposto in ordine cronologico, si affiancano carteggi con alcune case editrici straniere.

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Il testo, scritto a quattro mani con Potito Pedarra, è tratto da FLORIANA PEDARRA (a cura di), Potito Pedarra, Note biografiche, Milano, 4 aprile 2020 

https://toccataclassics.com/respighipianonotes/

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Sono fondamentali per la comprensione dell'operato di Potito Pedarra l'intervista che lo studioso ha rilasciato nel 2007 a Potito Coluccelli e l'ultimo saggio-testamento Riscoprire Respighi. Parte Prima: Tra celebrazioni e ricerca. Parte seconda: Work in progress, realizzato nell'aprile 2020 (vedi BIBLIOGRAFIA / Potito Pedarra)

Sfondo: Potito Pedarra negli anni Ottanta. © Archivio Privato POPE

Questo sito è dedicato alla vita di Potito Pedarra
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Il Centro Studi Respighiani Potito Pedarra è stato fondato su iniziativa di Floriana Pedarra allo scopo di raccogliere, conservare e promuovere la preziosa ricerca di Potito Pedarra, proseguire e ampliare il suo studio, diffondere in Italia e nel mondo l'opera di Ottorino e Elsa Respighi.

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Per oltre quarant'anni Potito Pedarra si è dedicato a Ottorino ed Elsa, scoprendoli e amandoli, ricercando, studiando, completando, catalogando, divulgando e condividendo la loro opera. Grazie a lui molte composizioni hanno raggiunto i leggii. Studioso colto, privato e appartatissimo, ispirato da alti valori e ideali, nel suo "studiolo milanese" ha accolto generosamente chi ha voluto avvicinarsi alla musica e alla vita dei due compositori. 

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Potito Pedarra rappresenta un punto di riferimento universalmente riconosciuto per chiunque intraprenda studi sulla figura del compositore bolognese e di Elsa Respighi. 

 

"Una piattaforma unica dell'universo respighiano, catalogato e accessibile alla comunita internazionale degli studiosi e degli addetti ai lavori": il Centro Studi Respighiani Potito Pedarra è nato per realizzare il sogno di Potito Pedarra. 

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