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Il Centro Studi
Alleanza tra archivio e ricerca

Gentile fu l'Uomo e libero. Nel mondo fu Maestro, fanciullo il suo cuore ...

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Queste parole, scritte dalla figlia Floriana, sono incise sulla lapide di Potito Pedarra, il più grande e appassionato studioso di Ottorino Respighi e di Elsa Olivieri Sangiacomo. 

A lui si deve la catagolazione ufficiale (P =Pedarra) dell'opera omnia di Ottorino Respighi. E' Elsa Olivieri Sangiacomo, moglie e impareggiabile vestale di Ottorino Respighi, insieme a Ricordi, a chiedere al giovane Pedarra di avviare la ricerca di tutte le "carte sparse" del compositore bolognese, da Bologna a Venezia, poi Siena, Torino, sino New York e di realizzare il Catalogo

Potito farà di più: catalogherà ufficialmente anche l'opera omnia di Elsa Olivieri Sangiacomo, postuma; e alla memoria e alla divulgazione dell'opera di Ottorino e della cara Elsa dedicherà la sua vita.  

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Oggi, grazie al Suo [di Pedarra] sistematico impegno Respighi è tutto "cognito", godibile a tutti, ed "ipso facto" azzerato risulta essere pure il colpevole ritardo della cultura musicale italiana rispetto all'intelligenza globale della Sua Arte almeno dal punto di vista della disponibilità di un corpus unico da studiare ed interpretare. 

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(in POTITO COLUCCELLI, Intervista a Potito Pedarra per Ascoli Satriano on Web. Il Portale dei Portali, Ascoli Satriano, 2007)

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Non sono pochi i lavori che Pedarra ha reso fruibili, da amanuense prima e con l'ausilio delle nuove tecnologie poi, sistemando e talvolta completando i manoscritti, attribuendo alcuni titoli, rinvenendo carte autografe e confermandone la loro appartenenza, realizzando e revisionando partiture e relative parti. Lo studioso ce ne parla nel suo ultimo saggio datato aprile 2020 Riscoprire Respighi. Parte Prima: Tra celebrazioni e ricerca. Parte seconda: Work in progress.

Pedarra ha dato grande impulso all'attività concertistica, conferenziale, editoriale e discografica di Ottorino Respighi, processo che si è poi esteso, naturalmente, allo studio e alla conoscenza di Elsa Respighi compositrice.

 

L'idea del Centro Studi Respighiani germina negli Anni '80 del secolo scorso. Per adesso ce lo rivelano due lettere e chissà quante altre testimonianze troveremo passando al vaglio i corposi Carteggi Pedarra che coprono un arco di 43 anni, dal 1977 al 2020.

Ufficiosamente il Centro Studi Respighiani nasce nel decennio successivo. 

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Perciò è auspicabile che il mio sogno di sempre, quello di un Centro Studio Respighiani, diventi realtà.  [...] Alcune mie pagine utilizzano questa dicitura già all'inizio degli anni 90, anche in assenza di un atto costitutivo vero e proprio.

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(in POTITO PEDARRA, Note sulla realizzazione della “Collana di manoscritti autografi in facsimile” di Ottorino Respighi di Potito Pedarra, nell'ambito del ciclo di conferenze “Musicologia oggi”, Roma,  7-11-2002)

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Al centro: questo piccolo bronzo fu realizzato da Francesco Messina,

e donato da Elsa Respighi a Potito Pedarra 

in auspicio della realizzazione del Centro Studi Respighiani

© Archivio Privato FLOPE 

Il futuro ha un grande passato,
il passaggio del testimone

Dai Carteggi Pedarra, due mail che Potito Pedarra scrisse alla figlia Floriana il 24-2-2009 e il 5-5-2010

 

La notizia che tu mi hai dato questa mattina ha avuto per me quasi  lo stesso effetto, è stata come un'iniezione di vigore che, però, man mano va esaurendo il suo effetto benefico, ecco perchè io ho bisogno sempre più spesso di una simile "medicina"[... ] sei stata l'unica a mostrare fattivamente una punta d'orgoglio, sollecitando anche il mio che, poco a poco, sta morendo. Tutta la mia gratitudine. Papà

 

Tu sei, per ora, l'unica mia discendente capace e interessata a proseguire in certi interessi.

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Nella foto a sinistra: Potito e Floriana Pedarra nel 2014. Sopra: insieme al Teatro alla Scala di Milano. © Archivio Privato FLOPE

Sfondo: Potito Pedarra nel 1980-81 quando era Presidente dell'A.M.O.R., Accademia Musicale Ottorino Respighi

© Archivio Privato POPE

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